È citato tra i principali industriali, rappresentanti delle ditte e direttori delle fabbriche e stabilimenti vetrai nell'opera "Origine dell'arte vetraria in Venezia e Murano", pubblicata nel 1914 da Angelo Santi, direttore del Museo e del giornale "La voce di Murano", in occasione del cinquantesimo anniversario dell'industria artistica vetraria a Murano. Fu insignito dell'onorificenza, come risulta dal Bollettino Ufficiale del Ministero d'Agricoltura, Industria e Commercio (18 luglio 1903), per l'opera svolta nella sua carica di rappresentante e direttore generale della Compagnia Venezia Murano. La Compagnia Venezia - Murano, costituita nel 1866, grazie al finanziamento che Antonio Salviati riuscì ad ottenere da Sir Layard e alcuni suoi amici, tramite i suoi tecnici e artisti, riprese e rielaborò l'antica arte vetraria muranese, sviluppando in particolare la produzione di lampadari in cristallo di stile antico e moderno. Contribuì allo sviluppo dell'arte vetraria, che nell'isola costituiva la principale fonte di ricchezza e dava lavoro a migliaia di operai anche a domicilio.